sabato 20 novembre 2010

(...) Tutto iniziò quando notai un modello negativo nei primi tempi del nostro rapporto. 

Vivevamo una grande vicinanza per alcuni giorni, poi accadeva qualcosa che ci allontanava dal flusso dell'intimità. Poteva essere un litigio, una indisposizione fisica o un problema familiare collegato ai figli o ai parenti. Dopo di che occorrevano giorni o settimane per ritrovare il contatto perduto. 

Un giorno ebbi un'intuizione che ci aiutò a infrangere quel modello. (...) e se fosse stata proprio quella sensazione di pace a provocare quella ridda di pensieri ansiosi ... 

Avevo forse una soglia di benessere, superata la quale dovevo ricadere in basso? Avevo tutto un arsenale di strategie che usavo inconsciamente per riportarmi indietro quando alzavo troppo il termostato del benessere? 

Quell'intuizione mi fece vedere tutta una gamma di nuove possibilità. Perchè dovremmo impedirci di star bene? Nella mia mente si accese la risposta: perchè pensiamo di non meritare di star bene. ... sabotiamo il nostro senso di benessere per il semplice fatto che non siamo abituati a sentirci bene per un periodo di tempo relativamente lungo.

Osservammo attentamente i nostri schemi e comprendemmo che i conflitti del venerdì si producevano all'interno del rilassamento che seguiva a una settimana di lavoro. 

Sembrava che avessimo scarsa tolleranza per quella sensazione di rilassamento, perchè il conflitto scattava dopo poco più di un'ora. Una volta diventati bravi a notare lo schema, imparammo a conservare la vicinanza per periodi di tempo sempre più lunghi. 

Occorse molta consapevolezza e non fu il processo di un giorno. (...) Mentre scrivo queste pagine, sono più di dieci anni che non ci diamo più contro e non ci rivolgiamo una critica.  Come? 

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