venerdì 19 febbraio 2010

Erredieffe ha il piacere di invitarvI al Convegno di Sapere. Il Sapore del Sapere
manifestazione ideata da Rossella de Focatiis. Tema del convegno:  

" Erboristeria: naturalmente in-forma "

Dove: Sala Conferenze - Centro servizi Banca Popolare di Milano via Massaua 6, Milano (MM1 Gambara) -  Registrazione pubblico ore 14.00 - Partecipazione gratuita - Prenotazione obbligatoria al numero 02 66114397 - 02 66115408 o info@saporedelsapere.it


***** PASSATEPAROLA *****

E' nato un nuovo blog www.valorealimentare.it   
Uno spazio nuovo, interattivo e ricco di contenuti per un dialogo costante e approfondito sui temi cari alla rivista: biologico, alimentazione e salute.
 
Una nuova opportunità per fare rete con chi sceglie il biologico e desidera promuoverne i valori.

E se desideri ricevere la rivista “Valore Alimentare” direttamente a casa tua, il blog ti offre la possibilità di abbonarti on line.

Fai rete con noi su www.valorealimentare.it

martedì 16 febbraio 2010

... dicevamo essere "Una Spugna Emozionale". 
Devi soltanto esserci, respirare il suo dolore, la sua paura, la sua sofferenza, devi piangere con lei, provare i suoi stessi sentimenti in modo da aiutare a dissolverli o ad assorbirli.
La prima cosa è l'EMPATIA!

Tutti vogliono fare qualcosa di concreto e non si rendono conto che la cosa più importante è "ESSERCI". Per questo nessuno è interessato ai problemi cronici, perchè non puoi fare nulla se non essere presente.

Per la persona di sostegno è importante ricordare ogni giorno la scelta che ha fatto, per non arrivare all'autocommiserazione, per non accumulare energie negative. I mistici sostengono che se si vive senza scelte, cioè affidandosi a una consapevolezza senza scelta, allora l'azione è senza ego, senza egocentrismo, senza egoismo.

In altre parole devi praticare il "servizio altruistico", servire gli altri senza pensare a te stesso o sperare di ottenere lodi, ti limiti ad amare e a servire. Madre Teresa diceva: "Ama fino a quando fa male". Il Servizio Altruistico fa parte della crescita spirituale di ognuno, una sorta di meditazione attraverso l'azione, un tipo di com-passione.

E' importante ricordare la situazione spesso disperata delle persone di sostegno, persone che si logorano silenziosamente, perchè dato che non sono il malato, nessuno ritiene che abbiano problemi seri. Per la persona di sostegno è come stare su un'ottovolante "emozionale", la chiave è ritornare a una cosa soltanto, semplicemente all'amore: Questa è la cosa più importante.

Fine seconda parte. Liberamente tratto dal libro: “Grazia e grinta” la malattia mortale come situazione di crescita - di Ken Wilber.


domenica 14 febbraio 2010

L’11 febbraio è stata la 18° giornata mondiale del malato, la data coincide anche con l'anniversario delle apparizioni di Lourdes, dove nel 1858 Maria apparve per la prima volta a Bernadette presso la grotta di Massabielle Lourdes.

E’ importante ricordare che  questa ricorrenza è l’occasione per uno slancio più generoso al servizio dei malati e di quanti se ne prendono cura chinandosi sulle ferite del corpo e dello spirito di tanti malati che si incontrano sulle strade del mondo, nell’esistenza di ognuno.

L’esperienza della malattia e della sofferenza può diventare scuola di speranza, non dobbiamo scansare la sofferenza, fuggire davanti al dolore. E’ necessario aumentare la nostra capacità di accettare la tribolazione e di maturare con essa, di trovare un senso, di vedere l’amore anche nella malattia.
<< Veniamo alle persone di sostegno, alle prove e alle tribolazioni che affrontano; cambiare i propri orari, le proprie abitudini, accompagnare dal medico, aiutare con le medicine e così via risulta essere la cosa più facile.
La parte più difficile e più insidiosa per la persona di sostegno è il tumulto interiore che comincia ad accumularsi a livello emozionale e psicologico. Questo tumulto ha due aspetti, uno privato e l’altro pubblico.
Nel primo cominci a renderti conto che, per quanti problemi personali tu possa avere, essi scompaiono rispetto a quelli della persona cara che ha una malattia che può essere fatale. Perciò per mesi smetti semplicemente di pensare ai tuoi problemi, li escludi. Dopo qualche mese di questa situazione la persona di sostegno comincia a capire il fatto che i suoi problemi non scompaiono. Se sei un estroverso cominci a esplodere nei momenti più inappropriati, fai scenate … Se sei introverso, ci sono momenti in cui vorresti ucciderti, se sei estroverso vorresti uccidere il malato… In ogni caso, la morte è sospesa nell’aria e si insinuano collera, risentimento, amarezza, insieme al terribile senso di colpa perché provi questi neri sentimenti, naturali e normali, date le circostanze.
Il modo migliore per gestirli è PARLARNE; l’unica soluzione è PARLARNE.
Con questa decisione la persona incorre nel secondo aspetto, quello pubblico. Il problema pubblico è che nessuno è interessato ai problemi cronici, giorno dopo giorno, a parte gli amici più stretti, tutti cominciano ad evitarti, perché la malattia è sempre sospesa come una nuvola nera.
Il luogo migliore per esprimere le proprie difficoltà è un gruppo di sostegno per coloro che assistono un malato, dove poter dire le cose che le persone beneducate non dicono in pubblico e alla persona cara: “Chi pensa di essere per comandarmi così? – Sento di aver perso il controllo della mia vita – Spero che si sbrighi a morire” ecc.
Il fatto è che sotto questi sentimenti negativi, c’è sempre una grande quantità d’amore che non può venire in superficie finché collera, risentimento e amarezza ostruiscono la strada. GIBRAN dice: “L’odio è amore affamato”. Nei gruppi di sostegno c’è molto odio espresso, ma soltanto perché sotto di esso c’è molto amore, amore affamato; altrimenti non odieresti la persona, non te ne importerebbe affatto.
Cosa fare? 
1.     imparare la tenera arte di “dire bugie compassionevoli”;
2.    imparare che il compito principale di una persona di sostegno abbastanza valida, è quello di essere una “spugna emozionale”. Il compito è di esserci, respirare il suo dolore, la sua paura, la sua sofferenza. Divenire una spugna. >>
Fine prima parte. Liberamente tratto dal libro: “Grazia e grinta” la malattia mortale come situazione di crescita - di Ken Wilber.

mercoledì 10 febbraio 2010

"... nelle varie tradizioni, lo Spirito non è né in cielo né in terra, ma nel Cuore.Il cuore è sempre stato considerato l'integrazione o il punto di unione tra cielo e terra, il punto in cui la Terra dà sostegno al Cielo e il Cielo esalta la Terra.

Da soli né Cielo né Terra possono catturare lo Spirito; soltanto il loro equilibrio scoperto nel Cuore può condurre alla porta segreta al di là della morte, della mortalità e del dolore.Tra Cielo e Terra , lo Spirito è nel Cuore! ..."


Padre Sergio De Piccoli, detto "l'eremita" è un monaco benedettino, di 79 anni che vive a Marmora, in provincia di Cuneo su di una montagna alta 1548 metri. Da 31 anni vive in solitudine e silenzio nel monastero circondato dalla natura e dai suoi 54.500 libri. 

La sua biblioteca è ospitata in cinque stanze ed è costituita da volumi di Saggistica e da Enciclopedie. Padre Sergio è nato in mezzo ai libri, (suo padre a Milano faceva il tipografo e il rilegatore) sapeva leggere e scrivere prima di andare a scuola e da bambino scuciva e disfava i libri perché suo padre li rilegasse di nuovo. Lui ne approfittava per leggerli gratis... 

"I libri più importanti, dice, sono quelli letti in gioventù. C'é il sapere nei libri, ci trovi il mondo, raccontano di ciò che è successo, ciò che succede e ciò che succederà". 

Le parole e l' esistenza semplice ed eroica di Padre Sergio sono una bella storia sulla quale meditare. Le sue sono parole piene di fiducia per noi tutti e soprattutto per i giovani. 

"Perché se esiste un vecchietto dagli occhi azzurri nel cuore di una montagna, custode di libri immersi nel silenzio e nella neve, vuol dire che c'è qualcuno che sa guardare i libri come se fossero uomini, con le loro storie e le loro esperienze da condividere - I libri sono fatti per essere ascoltati e per ascoltare. Rappresentano l'Universo anche in un isolato angolo di montagna".

sabato 6 febbraio 2010

Lo Yoga a Due o "yoga della polarità" è per il benessere individuale e di relazione, per la crescita interiore. 
 
Lo yoga della polarità, è considerato lo yoga più potente poichè grazie a queste pratiche è più facile agire rapidamente e profondamente, oltre che sul fisico e sulla mente, anche sulle emozioni, liberando la personalità da blocchi e condizionamenti, normalmente molto difficili da rimuovere.
Le pratiche nello "yoga della polarità" permettono di armonizzare le polarità interiori, cioè di dare benessere e vitalità, trasformando se stessi positivamente, in un tempo relativamente breve; è il più potente strumento per agire profondamente sul carattere, migliorando la personalità, e quindi la vita.

Ma cosa significa armonizzare le Polarità individuali?

In ogni persona sono in equilibrio le due polarità, maschile e femminile, yin e yang, lunare e solare, così come, a livello fisico, sono presenti nella stessa persona ormoni maschili e femminili. La difficoltà nei rapporti di relazione è disarmonia delle due polarità presenti nello stesso individuo.
La soluzione è “conciliare, o armonizzare le due energie individuali antagoniste, re-indirizzandole opportunamente, in modo che ambedue agiscano armoniosamente sulla personalità e non si ostacolino reciprocamente.”

L'armonizzazione interiore determina un aumento dell’energia, vitalità e capacità individuali e favorisce l’espressione di una personalità più calma e sicura, più evoluta, più forte e positiva. Questa personalità, insegnano le filosofie yogiche, riesce ad esprimere meglio se stessa, in quanto essa perde quell’ansia e quella paura che prima influenzavano il suo comportamento rendendolo, allo stesso tempo, aggressivo ed insicuro. Gli attacchi di panico e d’ansia sono uno dei sintomi caratteristici di queste situazioni psichiche.

Quali sono i benefici?

Le pratiche hanno effetti immediati e sorprendentemente potenti, liberano dalle tensioni individuali e di coppia, dai dubbi, dalle ansie, paure.

A livello individuale: liberano da blocchi psichici, dallo stress, dal senso di insicurezza e di inutilità che turba la vita di molte persone.  In linea generale hanno un potente effetto benefico, sul fisico, sulla mente/nervi e sull'inconscio, e trasformano positivamente la personalità.

A livello di coppia: la partecipazione dei due partner permette alle loro energie di amalgamarsi, cioè armonizzarsi a livello profondo. Questo è estremamente importante per risolvere conflittualità latenti che periodicamente si manifestano in mille modi ed alle più banali occasioni. L’armonizzazione delle energie dei due partner ha effetti positivi, rende il rapporto più stabile e capace di affrontare con successo anche le difficoltà della vita che talvolta coinvolgono la coppia dall’esterno.

Per la pratica non è indispensabile avere di fronte a sé una persona di sesso opposto, possono partecipare anche semplicemente due amiche. Lo yoga delle polarità non è uno yoga comune, e non è facile trovare dove praticarlo.

La pratica prevede asana semplici e piacevoli, con occhi chiusi o aperti, seduti di fronte ad un altro partecipante o al proprio partner; vengono utilizzati mantra, musiche, respiri e posizioni (asana), alcune sono semplici, altre più impegnative, altre ancora riposanti.
 

Per info: info@freedomyoga.it.

venerdì 5 febbraio 2010

"Le Confessioni" costituisce un'opera autobiografica in XIII libri di Agostino d'Ippona, padre della Chiesa. È considerata una delle opere più importanti di Agostino, nella quale egli, rivolgendosi a Dio, narra la sua vita e in particolare la storia della sua conversione al Cristianesimo.

L'opera è costituita da un continuo discorso che Agostino rivolge a Dio (da qui il termine confessione) e inizia con una Invocatio Dei ("invocazione di Dio"). Successivamente (capitoli I-IX) l'autore incomincia con la narrazione, interrotta frequentemente da ampie e profonde riflessioni, della sua infanzia, vissuta a Tagaste, e degli an
ni dei suoi studi e poi di professione come retore nella città di Cartagine.
Negli ultimi 4 capitoli l'autore rivolge la sua attenzione ad una serie di considerazioni sull'essenza del tempo, sul suo ruolo nella vita dell'uomo, e sulla sua origine (risalente alla Creazione), effettuando un commento dei relativi passi della Genesi.

Nella sua opera Agostino svela quindi i tre significati del termine confessio: Il primo è quello di "confessio peccatorum" (confessione dei peccati), in cui un'anima umilmente riconosce i propri peccati;
tale significato è sviluppato nella prima parte della narrazione, incentrata sulle dissolutezze e sugli errori degli anni precedenti alla conversione.

Il secondo è
quello di "laus dei" (lode a Dio), in cui un' anima loda la maestà e la misericordia di Dio; questo si verifica dopo la conversione.

Il terzo è la "confessio fidei" (professione di fede) in cui un' anima spiega sinceramente le ragioni della propria fede, come ad esempio viene fatto n
egli ultimi quattro capitoli.

Una caratteristica formale che contraddistingue l'opera è lo stile vocativo, il rivolgersi continuo e diretto a Dio, che diventa intenzionalmente un colloquio informale, che cede ora alla preghiera, ora al ringraziamento, ora alla supplica.
L'opera, grazie alla sua forte concentrazione sull'io dell'autore, svela una sua sorprendente modernità, non solo nel senso di "attualità": pur non essendo infatti la prosa dell'interiorità una novità assoluta nell'ambito delle letterature classiche, è assolutamente nuova la forza dell'ispirazione e soprattutto il fatto che l'autore narri diffusamente e, almeno per quel che ne sappiamo, in modo totalmente sincero, della propria vita, facendo di essa il vero fulcro dell'opera; tanto che, tra i tanti generi letterari presenti in diversa misura nelle Confessioni (tra cui appunto quello dottrinale), quello più evidente e universalmente noto è proprio il loro essere "autobiografia".

Un altro punto di modernità è rappresentato dal fatto che la dimensione autobiografica principale sia quella interiore, dell'anima; difficilmente le opere biografiche o autobiografiche dell'antichità si erano permesse una tale a-storicità e un tale ripiegamento introspettivo.

La fortuna delle Confessioni fu grandissima; una sintesi di fede, arte e cultura che nei secoli ispirerà grandissimi artisti e letterati come Dante, Petrarca e Botticelli.

If they didn't understand it already, executives and corporate managers have learned one huge lesson over the past couple of years: macroeconomics matters. Interest rates. Exchange rates. Trade deficits. The Gross Domestic Product. Inflation. All of these can affect a company's bottom line by influencing the cost and availability of money, goods, and services.

Macroeconomic forces can conspire to make business more difficult, but they can also present opportunities to executives who know how to, for example, read a country's national income accounts and balance of payments.
For explanations on how the economic system works and what history teaches us, business readers might turn to A Concise Guide to Macroeconomics: What Managers, Executives, and Students Need to Know, by Harvard Business School professor David A. Moss, who holds graduate degrees from Yale in economics and history.
The book, which grew out of background notes Moss wrote for his MBA students, is a nontechnical, accessible explanation of broad concepts such as "output," "money," and "expectations"—as well as more specific ones ranging from real exchange rates to total factor productivity.

Moss also includes numerous tools for interpreting big-picture economic developments. We asked Moss to talk about the book and some of the events now taking place on the macroeconomic horizon.

Read more: http://hbswk.hbs.edu/item/6332.html


"Se Agostino vivesse oggi, parlerebbe come allora, perché davvero egli impersona una umanità che crede, che ama Cristo ed il nostro amatissimo Dio” (Paolo VI).

Il povero non porta nulla con sè, tu porti più di quanto occorre. Tu sei carico: dà a lui qualcosa di quello che hai. Fai mangiare lui, e al tempo stesso diminuisci il peso. (Serm. 61, 12)

Attesa, attenzione, memoria

28.37. Ma come diminuirebbe e si consumerebbe il futuro, che ancora non è, e come crescerebbe il passato, che non è più, se non per l'esistenza nello spirito, autore di questa operazione, dei tre momenti dell'attesa, dell'attenzione e della memoria?

Così l'oggetto dell'attesa fatto oggetto dell'attenzione passa nella memoria.

Chi nega che il futuro non esiste ancora? Tuttavia esiste già nello spirito l'attesa del futuro. E chi nega che il passato non esiste più? Tuttavia esiste ancora nello spirito la memoria del passato. E chi nega che il tempo presente manca di estensione, essendo un punto che passa?

Tuttavia perdura l'attenzione, davanti alla quale corre verso la sua scomparsa ciò che vi appare. Dunque il futuro, inesistente, non è lungo, ma un lungo futuro è l'attesa lunga di un futuro; così non è lungo il passato, inesistente, ma un lungo passato è la memoria lunga di un passato.

da: Guida all’uso della parola “Le confessioni” di Sant’Agostino come guida all’uso liturgico e poetico della parola. www.augustinus.it

Does money change everything? If not everything, it does seem to have an important effect on human cognition and decision-making, according to new research on a link between luxury goods and self-interest. Could such insights help rein in Wall Street? Roy Y.J. Chua of Harvard Business School discusses findings from his work conducted with Xi Zou of London Business School.

Read more: http://hbswk.hbs.edu/item/6324.html

La Newsletter di Febbraio del Dr. Massimo Pandiani riprende quanto annunciato dal Times 27 Novembre, 2009 - (Diabetes Care Dicembre 2009, vol. 32 no. 12 2225-2229).

"Epidemia: si prevede un raddoppio dei casi di diabete"

Secondo recenti valutazioni, il numero totale di Americani affetti da diabete quasi si raddoppierà nei prossimi 25 anni, dai 23.7 milioni attuali ai 44.1 milioni del 2034. I costi annuali per la cura di quei pazienti si pensa salgano, quasi triplicandosi, dai $113 miliardi correnti a circa $336 miliardi.

Questi dati sono, se mai, approssimati per difetto, poiché sono basati sulla nozione che i livelli di obesità raggiungeranno un plateau e perfino un declino, entro il 2033. Se la realtà supererà queste valutazioni, i casi di diabete e i costi risultanti, potrebbero essere ancora più alti.

Le valutazioni del passato hanno spesso sottovalutato la drammatica rapidità di sviluppo del problema. Dati del 1991 davano una proiezione di circa 11.6 milioni di Americani diabetici entro il 2030. Infatti, ovvero meno della metà del numero totale di Americani diabetici attuali.

Per info: www.massimopandiani.com

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