Lo yoga per il "burnout"
"Arianna Huffington lo definisce la malattia della nostra civiltà veloce: è il rischio burnout, dovuto all’abuso (non all’uso) delle tecnologie e dei processi comunicativi iperveloci e iperconnessi.
Come spiega
qui la blogger, molte aziende americane hanno capito che il mito della produttività a tutti i costi sta cedendo e hanno messo in gioco programmi di riduzione dello stress.
La riorganizzazione del lavoro più slow e flessibile, insieme a pratiche come lo yoga e la meditazione, incrementano notevolmente la qualità non solo della vita e del singolo lavoratore ma la missione dell’azienda.
Insomma, il benessere non è un solo un fattore di salute o di costume ma un investimento per una maggiore efficacia sul mercato dell’impresa stessa. Basti pensare che perfino una società di assicurazione sanitaria come Aetna ha promosso lo yoga, la meditazione e l’agopuntura tra i suoi 34mila addetti: ebbene l’azienda ha registrato un calo del 7% della spesa sanitaria e 69 minuti di produttività aggiuntiva al giorno per ciascun dipendente.
Forse è giunto il momento di cambiare rotta."
Namastè