domenica 10 gennaio 2010

Il tarassaco è menzionato dagli antichi medici arabi, come pure da quelli greci, per le sue virtù medicinali, e figura anche in tutti i trattati medioevali di erboristeria.

Sia le foglie che le radici contengono un abbondante succo lattiginoso composto da inulina, zuccheri, tannino, taraxicina (principio fortemente amaro), sali minerali, sostanze resinose, colina.

Sia le sue foglie sia le radici si possono cuocere come alimento, apportando benefici depurativi generali. L'acqua della cottura si può bere nella dose di tre bicchieri al giorno a digiuno per 15 giorni.

CONTROINDICAZIONI: Non deve essere utilizzato dai pazienti che presentano calcoli di piccole dimensioni alle vie biliari, perché può essere causa di coliche. Non ci sono dati sul suo uso in gravidanza e durante l’allattamento.