venerdì 15 marzo 2013



"Contro i papà" 

Di Antonio Polito



L’ultima fatica di Antonio Polito, noto editorialista del Corriere, riporta al centro dell’attenzione un tema cruciale: la paternità perduta nel nostro Paese. 

A raccontarci il fenomeno è innanzitutto un padre, a sua volta figlio di un padre, che si mette in gioco e cerca, con non poca auto-critica, di cogliere i limiti della figura paterna italiana. 


Oggi i padri, per fare il loro dovere, devono saper approcciarsi a quella che si può definire “educazione 2.0”. Un compito difficile in una società radicalmente cambiante, più che cambiata, che si muove in un disorientamento generalizzato a cui gli stessi padri contribuiscono. Il problema dei padri infatti non riguarda solo la sfera “privata”. A mancare sono soprattutto i padri “pubblici”, i modelli, gli esempi. I testimoni. 

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(...) Noi papà di oggi vogliamo fare i fratelli, non i padri. In un celebre discorso ai laureandi dell’università di Stanford nel 2005, Steve Jobs, un uomo che era stato rifiutato dal padre naturale alla nascita, indicò loro quella che riteneva essere la ricetta per avere successo e per fare il successo della società in cui avrebbero vissuto: 


«Stay hungry, stay foolish» 

Che si può tradurre così:

«Restate affamati, restate folli»

Necessità e genialità. Bisogno e talento. Gli ingredienti del progresso. Ecco, noi papà di oggi stiamo lanciando ai nostri figli il messaggio opposto: 


«Restate sazi, restate conformisti» 

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