mercoledì 23 ottobre 2013

MEDITAZIONI 

del Santo Padre Francesco




PAPA FRANCESCO
meditazione mattutina 
nella Cappella della 
Domus Sanctae Marthae






Preghiamo per i politici perché ci governino bene

Lunedì, 16 settembre 2013


Un buon cristiano partecipa attivamente alla vita politica e prega perché i politici amino il loro popolo e lo servano con umiltà. È la riflessione proposta da Papa Francesco questa mattina, lunedì 16 settembre, durante la messa celebrata nella cappella di Santa Marta.
Commentando il brano del vangelo di Luca (7, 1-10) dove è narrata la guarigione, a opera di Gesù, del servo del centurione a Cafarnao, il Pontefice ha sottolineato «due atteggiamenti del governante». Egli deve innanzitutto «amare il suo popolo. Gli anziani ebrei dicono a Gesù: egli merita quello che chiede perché ama il nostro popolo. Un governante che non ama non può governare. Al massimo può mettere un po’ d’ordine ma non può governare». E per spiegare il significato dell’amore che il governante deve al suo popolo il Santo Padre ha ricordato l’esempio di Davide che disobbedisce alle regole del censimento sancite dalla legge mosaica per sottolineare l’appartenenza della vita di ogni uomo al Signore (cfr. Esodo 30, 11-12). Davide però, una volta compreso il suo peccato, ha fatto di tutto per evitare la punizione al suo popolo. E questo perché, anche se peccatore, amava il suo popolo.

Per Papa Francesco il governante deve essere anche umile come il centurione del Vangelo, che avrebbe potuto vantarsi del suo potere se avesse chiesto a Gesù di andare da lui, ma «era un uomo umile e ha detto al Signore: non disturbarti, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto. E con umiltà: dì una parola e il mio servo sarà guarito. Queste sono le due virtù di un governante, così come ci fa pensare la parola di Dio: amore al popolo e umiltà».

Dunque «ogni uomo e ogni donna che assume responsabilità di governo deve porsi queste due domande: io amo il mio popolo per servirlo meglio? E sono umile da sentire le opinioni degli altri per scegliere la migliore strada?». Se costoro — ha sottolineato il Pontefice — «non si fanno queste domande, il loro governo non sarà buono». (...)
«Preghiamo per i governanti — ha concluso Papa Francesco — perché ci governino bene. Perché portino la nostra patria, la nostra nazione avanti, e anche il mondo; e ci sia la pace e il bene comune. Questa parola di Dio ci aiuti a partecipare meglio alla vita comune di un popolo: quelli che governano, con il servizio dell’umiltà e con l’amore; i governati, con la partecipazione, e soprattutto con la preghiera».

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